I Signori della Valle |
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...Purgata la contrada dai Saraceni, i personaggi che avevano assunto la parte principale della cacciata furono riconosciuti signori delle terre riacquistate. | |
Signori della valle furono i signori di Luserna che possedettero col tempo gran parte del territorio compreso fra il Pellice e il Po, fino a toccare nel periodo più florido della loro storia le terre dell'Astigiano. I Signori di Luserna si divisero in tre rami: i Rorengo ebbero Rorà, il Villar, Torre e parte di Angrogna, i Bigliori o Bigliatori ebbero Bobbio, i Manfredi la restante parte di Angrogna. La quale divisione poco o nulla differisce da quella attuale. I pochi abitanti, come già notammo, a causa della permanenza dei Saraceni si erano insediati nel fondo valle. I Signori della valle, avuto sentore dell'abilità di coloni posseduta dai Valdesi ( le emigrazioni storiche dei secoli venturi ci confermeranno tale abilità), avranno provocato o almeno incoraggiata tale immigrazione nei punti più alti e spopolati. | |
In quanto alla condizione degli abitanti della valle in quei tempi lontani, sappiamo che i Signori solevano cedere le loro terre in enfiteusi perpetua alle varie famiglie, le quali si obbligavano a rendere gli omaggi e a sostenere i carichi dipendenti dalla proprietà feudale. Solo assai più tardi si incominciarono a possedere beni allodiali. I Signori di Luserna, oltre alle prerogative del merum et mixtum imperium, cum omnimoda iurisdictione, aggiungevano i fìtti dei vari terreni ceduti in enfiteusi, i censi, moltissime decime, la proprietà dei molini, tintorie, segherie, paratori (parour), i forni, i boschi, il possesso delle acque, i pascoli. Vi si aggiungevano ancora le roide o prestazioni personali, di obbligo ancora oggigiorno; le leide o tributi commerciali; le curarie, i pedaggi, l'annona militare o fodro ecc. ecc., dal che insieme provenivano molte tribolazioni e soprusi agli abitanti, molte ricchezze ai Signori e grave inceppamento allo svolgimento, della vita economica. | |
Verso la fine del secolo XIII i Conti di Luserna perdettero definitivamente la loro autonomia, costretti a dichiararsi vassali prima del ramo degli Acaia che avevano per residenza , Pinerolo, poi del ramo principale dei Savoia. I Valdesi intanto «se multipliaient furieusement » (Gilles) malgrado i tentativi di persecuzione che si erano andati iniziando nel secolo XIV, tanto da diventare così il nucleo principale dei sudditi dei conti di Luserna. | |
Mentre la dottrina valdese andava allargandosi in tutta la valle del Pellice e anche nei comuni più vicini del piano piemontese, prendeva nello stesso tempo vigore il sentimento dell'indipendenza che doveva spazzar via tutto l'edifizio medioevale anche nel campo civile... | |
Tratto da: «Ricerche Antropogeografiche sulla val Pellice» di Giotto Dainelli, FIRENZE 1918 | |