Masca o Soursìe, Fate o Fantine  


Sono probabilmente i liguri alpestri che con la loro fantasia infantile popolarono di fate (fantine) i dintorni delle loro abitazioni. Questi luoghi ben conosciuti apparivano loro sotto aspetti sempre nuovi quando la nebbia vi scherzava condotta dai capricci del vento o quando vi si scatenava la tormenta. Vi si potevano allora veder danzare lievemente le fate, al di sopra delle valli; per esempio ad Angrogna, dal Banhòou al Sap.
I ritiri preferiti dalle fate erano i laghi e le grotte, o semplicemente le rientranze delle rocce, come la Roccha dar Courtil, vicino a Bobbio, la Roccha d' la Fantina, al di sopra dei Coustans (San Giovanni), o il Pertus d'la Fantina che si apre sotto il Pertus d' l'Archa, risalendo il vertiginoso canalone detto Coulòou de Courtilhira, sul fianco sinistro del Coumbal Frèse (Angrogna).
Generalmente le «fantine» nutrivano sentimenti benevoli verso gli uomini: concedevano la pioggia e il bel tempo, li avvertivano dei pericoli incombenti, li aiutavano a trovare dei tesori, lavoravano perfino per loro, senza tuttavia lasciarsi rubare il segreto delle loro attività. Quando qualcuno le offendeva, cambiavano residenza.

Alle misteriose Fate o Fantine che fanno parte del patrimonio religioso degli antichi Liguri, le Soursìe o Masc (Masca) vanno ad aggiungersi e talvolta confondersi o sostituirsi.
Le Soursìe o Masc sono generalmente nocivi e incutono terrore, pare che siano retaggio delle invasioni dei Celti, le credenze negli stregoni, nei talismani, nelle pozioni incredibili e disgustose.



Degno compagno di Masch (Sursìe) era poi il Curs, ambasciatore della Signora Morte: passava per le strade con un lanternino e si diceva "portasse male", in altri termini che portasse la gente all'altro mondo.