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  • I PIANI:
  • Il piano Melezet o Malzè  (Pian della Regina 1750 mt. s.l.m.) così chiamato dalla grande quantità dei larici già ivi esistenti (da quegli abitanti chiamati melesi o maleggini), sulla sua superficie di circa 9,50 ettari vi si trovano parecchie mejre.
  • Il piano Fiorenza della superficie di ettari 7,60 prende forse nome dalla non ordinaria quantità di fiori frammisti con l'erbe che lo ricoprono, una cascatella del fiume PO, che precipita dall'altezza di 30 metri presenta sulla cima di quel piano un raro spettacolo.
  • Continuando a salire si giunge dopo mezz'ora al piano del Re, così detto a cagione della fermata di truppe Francesi, le quali vi si posero a campo sotto il regno di Ludovico XII o di Francesco I. La sua superficie è di ettari 9,12, la maggior larghezza in fondovalle non eccede metri 200.  Il sito è arenoso e paludoso (torbiera) un habitat di estremo interesse botanico dove crescono "relitti" di flora glaciale, approdati in queste zone più di 20.000 anni fa; qui vive un raro anfibio endemico, la Salamandra di Lanza.
    Al fondo del piano, perfettamente a ponente e frammezzo ad alcuni grossi macigni nasce il fiume Po. Nel sito della uscita del Po l'elevazione è di 1951 mt.
  • Si progredisce la salita per lo spazio di un'ora fra scoscese e dirupate vie si tocca un'altro piano detto dell'Armoina.
  • E quindi dopo un'altra mezz'ora si trova un'altra superficie piana chiamata l'Amait di Viso o pian dl'Amait di 300 mt. di larghezza e di 400 di lunghezza

Tratto da «Statistica della Provincia di Saluzzo» di G. Eandi (1835)

Il "giro del Monviso", ormai divenuto una delle classiche escursioni effettuabili in più giorni, è probabilmente il mini-trekking più frequentato dell'intero arco alpino occidentale.

Consente di ammirare il gigante in tutta la sua imponenza: dal triangolare versante settentrionale, al versante occidentale affiancato dal "Dado" del Viso di Vallanta.

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CALENDARIO ESCURSIONI [sito esterno]

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Il Giro del Monviso è uno dei più spettacolari e frequentati trekking delle Alpi Occidentali, nonché il più antico itinerario di più giorni intorno a una cima. Fu effettuato per la prima volta nel luglio del 1839 da James David Forbes, professore di filosofia naturale all'Università di Edimburgo. Forbes, accompagnato da una guida locale, partì dalla valle del Guil e salì al colle delle Traversette, poi aggirò a oriente il Monviso, più o meno lungo il percorso attuale del Giro classico del Monviso. Infine rientrò nella valle del Guil attraverso il passo di vallanta impiegando 14 ore di marcia, tutte concentrate in un solo giorno. Il Monviso, con i suoi 3.841 metri, è ovviamente grande protagonista ma è riduttivo pensare che il fascino del Giro del Monviso sia dovuto solo alla presenza del Re di Pietra. Uno dei suoi punti di forza è la straordinaria varietà degli ambienti attraverso i quali si snoda, che appartengono a ben tre valli (Po, Varaita e Guil): si va dai magnifici specchi d'acqua dell'alta valle Po ai laghetti del vallone delle Giargiatte, dai pini cembri del bosco dell’alevè in valle varaita al passaggio nel Buco di Viso, il primo tunnel delle alpi aperto sul finire del Quattrocento. Tutto questo con dislivelli quasi sempre modesti e senza mai perdere quota: dai 2.000 metri di Pian del Re si scende una sola volta a 1.937 metri, e con un’appagante camminata in quota si scavalcano colli tra i 2.655 del Colle dei Viso e i 2.947 del Colle delle Traversette. Grazie alla presenza di ben cinque rifugi intorno al Gigante delle Cozie è oggi possibile affrontare il Giro del Monviso secondo la propria preparazione e in base al tempo a disposizione: si va infatti dagli itinerari di 2 giorni agli itinerari di 4-5 giorni, adatti alle famiglie.

...Ma è tutto il regno del Monviso che scorre davanti agli occhi dell'escursionista in un fantastico viaggio in cui al paesaggio aspro e severo delle ardite pareti rocciose del massiccio meridionale si alternano i laghetti cristallini dai riflessi verde-azzurro del Vallone delle Giargiatte, i contorti pini cembri del bosco dell'Allevé cui seguono gli splendidi specchi d'acqua dell'alta Valle Po, il panoramico "Sentiero del Postino", lo storico Buco di Viso, i vasti spazi del Queyras e l'eccezionale belvedere della Cima Losetta...

Descrizione del percorso

Numero tappe: 3

  1. Dal Pian del Re (m.2020) si sale al lago Fiorenza, e poi ancora al Lago Chiaretto (m.2261) e da lì, attraverso al Colle del Viso, al Rifugio Sella (m.2640). Dislivello circa 600 metri, tempo di percorrenza 4 ore. (Possibile deviazione, Viso Mozzo 3019 m: con un dislivello di circa 400 m che si compie in poco più di un’ora su facile sentiero e sfasciumi finali. Ottimo punto panoramico.)

  2. Dal Rifugio Quintino Sella (m.2640);si scende sotto il passo delle Sagnette, per raggiungere in leggera salita il Passo Gallarino (2727 m). Dal passo con una larga curva verso destra si arriva al Passo di San Chiaffredo (m.2764) dal quale ha inizio la discesa nel vallone delle Giargiatte. Si continua la discesa in direzione ovest sud-ovest fino intorno alla quota (m.2100) circa.

    Qui si volta decisamente a destra, si supera il ponticello di legno sul torrente Vallanta. Dopo il ponte si sale in direzione nord per arrivare al rifugio Vallanta (m.2455).

    Si prosegue in direzione nord nord-est al Passo di Vallanta, 2811 m. Dal passo scendere in direzione nord nord-ovest, per il refuge du Mont Viso (m.2460 m.); Dislivello: in salita 1050 m; in discesa: 1305 m; Tempo di percorrenza: 8 ore.

  3. Dal Rifugio Mont Viso (m.2460) si sale fino al colle delle Traversette (m.2950), poi si discende al Rifugio-Albergo di Pian del Re (m.2.020). Dislivello circa 500 m, tempo di percorrenza 5,30 ore.