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Pietro Giacomello

Poesia di Pietro Giacomello impressa nel secolo XVI, che si conserva nella Biblioteca di S. M.
Porta per titolo:

«Opera nuovamente lata. Al nome de lo eterno Idio e in laude del n.ro Illustrissimo Ducha de Savoya che Dio mantegna: et de li soy signori subíecti e de le terre sue del Piemonte.»

Composta p. Maestro Pietro Jacomello De Cherio o vero nominato Lo infelice Ghinghelinghino.
Consta di settantanove ottave precedute da quattro versi a come introduzione ed accompagnate tutte dal ritornello «El Piemonte el primo fiore» .

Per conservare il carattere di originalità di questa poesia non se ne è corretta la grammatica

1818-antiche-unita-di-misura

Cessata nel 1814 la dominazione straniera, sebbene si conoscessero e si apprezzassero i vantaggi del sistema decimale, pure non se ne volle continuare l’uso, e si pensò invece di contrapporre al sistema che si chiamava francese un sistema piemontese.

L’Accademia delle Scienze interrogata dalla Camera dei Conti, mandava ad una Commissione la ricerca delle basi su cui potessero ridursi le misure del Piemonte.

Questa Commissione osservando, che il miglio piemontese di 800 trabucchi, ossia di 4800 piedi si teneva generalmente per eguale alla quarantacinquesima parte di grado del meridiano, e che per conseguenza il piede liprando si scostava pochissimo dal minuto terzo di grado del meridiano, proponeva di ridurlo all'esatta lunghezza di questo minuto terzo: ed esaminando poi come meglio si potesse stabilire una semplice relazione dl grandezza fra il piede così corretto e le unità di peso o capacità, proponeva per tal fine alcune lievissime modificazioni a queste ultime unità, senza che per nulla se ne dovessero mutare né i nomi, né i modi di divisione usati sino allora.

Le unità di misura piemontesi erano riferite alla vita di tutti i giorni:

  • quanto terreno ara una coppia di buoi in una giornata di lavoro;
  • la distanza di un passo;
  • la lunghezza di un piede;
  • la capacità di una botte;
  • il contenuto di un cucchiaio.

I sistemi di misura variavano notevolmente a seconda delle località, delle attività a cui si riferivano, del periodo storico; cosicché risulta assai problematico ricostruire i valori esatti delle misure antiche.

Nelle tabelle seguenti sono riportate, con approssimazione, le misure in uso nelle città di Alba, Asti, Cuneo, Mondovì, Saluzzo, Pinerolo...

misure superficie 1818misure peso 1818capacita liquidi 1818capacita aridi 1818

misure lunghezza 1818 

(in piemontese la u di uva viene scritta "o", la "u" si legge come la "u" francese)